Abstract in lingua italiana
La musica è sempre più utilizzata in diverse attività fisiche per i suoi effetti ergogenici e psicologici. Tuttavia, gli studi che ne valutano l’impatto in contesti acquatici sono limitati, in particolare tra i nuotatori non professionisti. Questo case study analizza le risposte fisiologiche e percettive all’ascolto di musica durante il nuoto in un atleta amatoriale di 26 anni. Il soggetto ha svolto due test incrementali identici (7 × 100 m stile libero), una volta in silenzio e una volta con musica auto-selezionata, registrando parametri fisiologici (lattato ematico, frequenza cardiaca) e psicologici (percezione dello sforzo). I risultati indicano che la musica ha ridotto la percezione dello sforzo (RPE) nelle fasi sotto-soglia e ha provocato uno spostamento verso destra della soglia lattacida, suggerendo un possibile ritardo nell’insorgenza della fatica. Inoltre, l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) ha evidenziato una maggiore attivazione parasimpatica durante la prova con musica. Tali risultati supportano l’ipotesi che la musica possa migliorare la prestazione di resistenza modulando la percezione psicologica e gli indicatori fisiologici di stress. Sono necessari ulteriori studi su campioni più ampi e con protocolli validati per confermare questi dati e valutare l’effetto di specifici generi o ritmi musicali.
Abstract in lingua inglese
Music is increasingly used in various physical activities for its ergogenic and psychological effects. However, studies assessing its impact in aquatic contexts are limited, especially among non-professional swimmers. This case study evaluates physiological and perceptual responses to music during swimming in a 26-year-old amateur athlete. The subject completed two identical incremental swimming tests (7 × 100 m crawl), once in silence and once with self-selected music, while physiological (blood lactate, heart rate) and psychological (perceived exertion) parameters were recorded. The results suggest that music reduced perceived exertion (RPE) in sub-threshold efforts and induced a rightward shift in the lactate threshold, indicating a potential delay in fatigue onset. Additionally, heart rate variability (HRV) analysis showed increased parasympathetic activity during music-assisted trials. These findings support the hypothesis that music may positively influence endurance performance by modulating psychological perception and physiological stress markers. Further studies with larger cohorts and validated protocols are required to confirm these results and explore genre-specific or tempo-specific effects.
Keywords
IT: musica, nuoto, percezione dello sforzo, soglia lattacida, variabilità della frequenza cardiaca
EN: music, swimming, perceived exertion, lactate threshold, heart rate variability
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