Numero 21

Il legame tra eccesso di peso e problemi posturali e muscolo-scheletrici

Il legame tra eccesso di peso e problemi posturali e muscolo-scheletrici
Articolo per la rivista scientifica "Scienza e Movimento": "Il legame tra eccesso di peso e problemi posturali e muscolo-scheletrici" di Fabio Marino e Ombretta Viglianesi
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Come è ben noto l’obesità rappresenta uno dei più grandi problemi di salute pubblica a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in constante aumento sia perché essa rappresenta un importante fattore di rischio per diverse patologie cronico-degenerative.

Sebbene sia risaputo che l’eccesso ponderale sai associato allo sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e tumori, le critiche conseguenze che tale condizione comporta sulla nostra postura sono spesso trascurate. Difatti, sia lo stato di sovrappeso sia quello di obesità predispongono il soggetto ad ulteriori complicazioni di salute, che interessano l’apparato locomotore ed osteo-articolare, e, che, inoltre, producono una progressiva compromissione dei movimenti fisiologici e della qualità di vita del soggetto.

Ma in che modo l’eccesso ponderale può compromettere a tal punto la nostra postura e generare problematiche a livello del muscolo scheletrico?

Ad oggi sono stati individuati diversi meccanismi che sottendono tali fenomeni.

Tra questi, è stato riconosciuto che l’eccessivo accumulo di tessuto adiposo, specialmente in sede viscerale, gravando sulla colonna vertebrale, induce il soggetto ad assumere posture errate; da ciò ne consegue uno spostamento del baricentro, e ad un allineamento non in asse della colonna.

Allo stesso modo l’eccesso ponderale limita la possibilità di movimento nelle azioni di vita quotidiana del soggetto, presumibilmente a causa delle restrizioni meccaniche imposte dall’aumento del tessuto adiposo.

I risultati di un recente studio condotto presso l’Università di Houston hanno messo in evidenza che l’obesità è associata anche ad alcune alterazioni relative all’andatura negli adulti; in particolare,  è stato appurato che un indice di massa corporea più elevato risulta essere più strettamente correlato con alterazioni dell’andatura rispetto alla percentuale di grasso corporeo, suggerendo, dunque, che la massa corporea assoluta è più influente sulle caratteristiche dell’andatura rispetto alla quantità relativa di tessuto adiposo.

Altri studi in letteratura hanno poi approfondito, tra le diverse implicazioni sfavorevoli provocate dall’obesità a riguardo, la sua documentata relazione con il dolore lombare; un’interessante metanalisi che ha incluso 33 studi ha mostrato che la prevalenza di lombalgia è maggiore nei soggetti con eccesso ponderale, e ha delineato diversi possibili meccanismi che possono spiegare un’associazione di tipo causale tra obesità e lombalgia.

In primo luogo, l’obesità potrebbe aumentare il carico meccanico sulla colonna vertebrale causando una maggiore forza di compressione durante varie attività; in particolare, la presenza di obesità addominale, associata ad un rischio maggiore di malattie cardiovascolari e metaboliche, ha un impatto negativo anche in tale contesto, in quanto risulta essere più strettamente correlata alla lombalgia rispetto all’obesità generalizzata.

In secondo luogo, la condizione di obesità, caratterizzata da una maggiore secrezione di mediatori pro-infiammatori, determina a livello sistemico uno stato infiammatorio, che può associarsi a lombalgia. 

In terzo luogo, è stato riscontrato che l’obesità è associata a problemi degenerativi ai dischi intervertebrali e delle placche terminali vertebrali. 

Dal momento che in questo studio l’associazione traobesità e lombalgia è stata studiata non soltanto in studi di coorte ma anche trasversali, è stato constatato che questa potrebbe essere anche bidirezionale; la condizione di obesità potrebbe così causare in modo diretto lombalgia come descritto, sia configurarsi come una conseguenza della stessa, poiché la presenza di lombalgia può comunemente indurre il soggetto alla sedentarietà. 

Tante sono le problematiche posturali che si possono facilmente correlare al soggetto sovrappeso. E’ facilmente evidenziabile come spesso il piede piatto-lasso tipico dell’età infantile si ritrovi più facilmente nei bambini sovrappeso e come sia destinato a stabilizzarsi anche in età adulta laddove l’eccesso ponderale venga mantenuto.

La lassità articolare tipica del giovane sovrappeso lo predispone a mancanze di equilibrio, instabilità di caviglia e frequenti distorsioni. Il ginocchio appare spesso iperesteso e recurvato, tendente al valgismo.

L’articolo completo è disponibile in formato PDF.
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Abstract of the article in English

Although it is well known that obesity significantly increases the risk of many health issues, among the most common injuries related to obesity are posture problems, osteo-articular and muscular problems, which are often undervalued.

Therefore, the aim of this review is to describe some critical consequences produced by obesity and to suggest some remedies to deal with these.

Dottore con lode in Podologia e Scienze Motorie, specializzato al Master in Posturologia dell’Università La Sapienza con il massimo dei voti.
È autore di 5 libri: Postura e attività motoria, A scuola di salute, Rivoluzione Posturale, Ginnastica posturale con attrezzi, PodoPosturale® - Valutazione e trattamento.
Dal 2018 è docente a contratto per l'Università degli studi di Catania al Master in Posturologia clinica e Scienze dell'esercizio fisico per l'insegnamento in "Podologia e stabilometria clinica in analisi posturale".

  • Ha all'attivo una vasta esperienza come formatore e docente, vantando collaborazioni con NonSoloFitness per cui ha svolto più di 150 corsi di formazione e formato più di 1500 studenti, il CONI Lazio e il CONI Campania
  • Ha svolto il ruolo di relatore al Congresso Internazionale "Denti, Postura e Alimentazione" a Cetraro (Ottobre 2016) presentando il tema "Il recettore podalico e le sue relazioni posturali"
  • Il 26/27 Ottobre 2018 il Dott. Marino è relatore al Congresso a Catania "Ruolo del sistema visuo-cranio-occlusale e podalico nel sistema tonico posturale". Tema della sua relazione "il recettore podalico: analisi, funzione ed utilizzo della soletta posturale"

A Novembre 2019 è docente per il corso ECM a Roma “La PodoPosturologia” rivolto ai professionisti sanitari.

A Marzo 2020 il suo articolo sulla rivista Salute33 "Il piede cieco: riflessione sull'utilizzo di plantari e scarpe correttive" ottiene il certificato di pubblicazione scientifica.

Il Dott. Marino svolge il ruolo di Podologo, Posturologo e Chinesiologo presso gli studi di Catania, Piazza Armerina, Siracusa, Milazzo, Vittoria e Barrafranca.

Laureata in Dietistica con lode nel 2019.
Attualmente studentessa del corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli Studi di Firenze


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