I disturbi del comportamento alimentare (DCA), sono una problematica tutt’altro che secondaria nella società moderna; ancor di più dal momento in cui anche l’ultima versione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) sottolinea come, pur non inserendola ufficialmente nell’elenco delle patologie psichiatriche insieme ad anoressia e bulimia nervosa, vi siano delle forti associazioni tra l’obesità e un certo numero di disturbi mentali (disturbo da binge-eating, disturbo depressivo e disturbo bipolare).
Questo dovrebbe farci capire una variabile di notevole importanza, e cioè che il modo in cui ci alimentiamo e mangiamo non può più essere disgiunto dalla componente psicologica/psichiatrica. A consolidamento di tale pensiero, ricordo che uno dei centri regolatori dell’alimentazione più importanti si trova nel cervello, e più precisamente a livello dell’ipotalamo; anche il tronco dell’encefalo partecipa a questa regolazione, il quale riceve afferenze dal nervo vago, e scambia velocemente informazioni proprio con l’ipotalamo e col reward centres (i centri della ricompensa). È noto, infatti, come alcuni farmaci anti-obesità (Rimonabant ad esempio) siano stati rimossi dal mercato europeo proprio perché inducevano nel paziente gravi crisi depressive con tendenze suicide. Se solo una piccola parte degli obesi si trova in questa condizione fisica per un difetto genetico, le motivazioni di tale situazione vanno cercate altrove, in primis nella sfera psicologica del soggetto; anche l’abitudine e la consuetudine a mangiare o bere particolari alimenti determinano nel tempo la nostra composizione corporea, così come l’ambiente nel quale l’essere umano cresce gioca un ruolo non secondario. Non si mangia solo per un bisogno biologico, altrimenti se così fosse saremmo tutti magri; nel cibo l’essere umano ha trovato una modalità di sfogo delle sue turbe mentali, e proprio due patologie che sono agli antipodi per rappresentazione fisica, l’anoressia e l’obesità, trovano un punto d’incontro sul piano psicologico.
È di estrema importanza che i bambini vengano educati fin da piccoli ad un’alimentazione sana ed equilibrata, ma non solo: per abbassare il dato che sottolinea un numero sempre maggiore di bambini italiani in sovrappeso o obesi, l’attività fisica deve tornare ad essere il perno delle giornate dei più piccoli. Va da sé che la sedentarietà e la scarsa attività fisica sono dei fattori di rischio per fortuna modificabili, ed in tal senso anche il ruolo dello specialista in Scienze Motorie può essere determinante nell’iter di recupero da una situazione di sovrappeso importante o obesità. Proprio per i motivi sopra citati, l’approccio verso le persone che soffrono di problematiche alimentari (che sia l’anoressica o l’obeso, i due estremi) dev’essere oramai concepito e attuato in un contesto multidisciplinare; non è pensabile che sia necessario solo il nutrizionista o il dietologo, così come difficile un approccio unicamente psicologico o psichiatrico. Le figure professionali che devono intervenire sono molteplici, ognuna delle quali può aiutare il paziente col proprio background scientifico ed esperienziale. Il lavoro in team è probabilmente la modalità con la quale aumentare le possibilità di successo, quest’ultimo non da intendersi come il mero raggiungimento dell’obiettivo a breve-medio termine ma come educazione e stile di vita che il paziente ha appreso durante il percorso clinico.
Abstact of the article in English
The following article looks at two main eating disorders, anorexia and bulimia nervosa; getting reference to scientific literature and to
the DSM-5 we gonna to consider the main differences and features of both. We have to remember that on this kind of field the psychological and mental aspect are important as the food issues and the intervention with this kind of patients have to be multidisciplinary; in this situation the professionals needed during the treatment are various (psychologist, psychiatrist, endocrinologist, nutritionist, nurse), each one can help the patients to reach the final goal.
In this sense it’s crucial the psycho-educational process supported at the beginning by family to avoid the patient can fall again in the same disorders. At the same time is very important try to anticipate any symptoms of these diseases especially in some field favorable to establishment of anorexia and bulimia such in fashion and dance.
Scarica l’articolo in formato PDF
Laurea magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate e Scienze della Nutrizione Umana.
Ha completato nel 2011 il corso CONI-FIGC e l'anno seguente ha conseguito il patentino UEFA B in ambito calcistico.
Aggiungi un commento